
Dall’altra si assiste nella sinistra ad una lotta intestina all’ultimo sangue di cui certamente gli unici che ci rimettono sono i cittadini: né è l’esempio l’ultima riunione della Prima circoscrizione disertata dal Sindaco in chiara contrapposizione con il Prsidente della Circoscrizione. Gli unici che ci rimettono sono i cittadini che certamente vengono tagliati fuori da possibili ed indispensabili momenti di confronto.
Peraltro che ormai sia una lotta intestina dove i cittadini fanno solo da “sfondo” è provato dal fatto che è assolutamente singolare che da una certa sinistra si contesti la politica urbanistica del comune di Pesaro, quando sono anni che come opposizione ho portato avanti battaglie contro le continue svendite degli immobili pubblici fatte passare attraverso le cosiddette “riqualificazioni”: solo per citare gli ultimi progetti del Bramante, del Perticari e del San Benedetto.
Su tali temi la stessa sinistra non ha mai “alzato la testa” per contestare veramente questa politica e solo ora - non certo per portare avanti le istanze dei cittadini ormai abbandonati a se stessi - sembra voler dare il “colpo di coda”: mi sembra solo il solito vecchio gioco delle poltrone che si sta avviando nella sinistra locale in previsione di una fase di probabili cambiamenti.
Ricordo solo per inciso e ad onor del vero che, per esempio, sulla Palla di Pomodoro la sinistra che oggi “rivendica” gli interessi della città, invece di votare contro il progetto - se era veramente dissenziente - non si sarebbe dovuta astenere, come ha invece fatto, nel voto del febbraio 2006. In sostanza non si capisce come chi sta al governo da sempre a Pesaro si rivolga ai cittadini criticando un’amministrazione che è composta dagli stessi compagni di partito: dove erano quelle persone sino ad oggi? Mi sembra di sentire Veltroni che promette meno tasse quando fino al giorno prima il suo compagno di governo Prodi le ha alzate con il benestare del primo.
Non si riesce neppure a capire come questa sinistra possa esprimere un Presidente di Circoscrizione che non abbia la minima fiducia del ruolo istituzionale che ricopre: è chiaro che se il Presidente – nel proprio ruolo - arriva a dichiarare che occorre chiudere le circoscrizioni, certamente i cittadini non potranno in alcun modo sentirsi rappresentati da tale figura istituzionale.